Gnatologia e Nichilismo
di Giorgio Magnano –
Più o meno all’inizio del secolo scorso il filosofo e matematico inglese Alfred Whitehead affermò che tutta la filosofia occidentale poteva essere considerata una nota a piè pagina di Platone, o anche un “graduale avvicinamento alle idee di chiarezza e generalità”.
In filosofia si può considerare sintesi estrema di chiarezza e generalità, “l’Uno”, ossia l’unità. La storia della filosofia è la ricerca dell’unità e della stabilità concettuale, e l’essenza del pensiero occidentale è tutta e soltanto qui. La ricerca dell’Uno unisce Talete a Platone il quale ispirò ad Aristotele la metafisica, e da questi viaggia fino all’ottocento, fino a Nietzsche.
In “La gaia scienza” e in altre opere, Nietzsche decretò la “Morte di Dio”; ossia della personificazione dell”Uno e, simbolicamente, pose fine alla metafisica, dando inizio a quello che in filosofia si chiamerà “Nichilismo Europeo”. Con la morte di dio non rimane più nulla di stabile; l’uomo deve imparare a convivere col nulla. O, in qualche modo, a sostituirlo.
La gnatologia, nel suo piccolo, ha un decorso analogo. Nasce sul banco dell’odontotecnico come esigenza di ricostruzione artificiale stabile di un tavolato occlusale perduto. Da ciò l’affermazione “occlusion is dentistry”, tanto in voga fra l’inzio degli anni 70 e la fine degli 80, facilmente ribaltabile in “ dentistry is occlusion”.
Dunque: l’occlusione è tutto, è l’unità. La gnatologia parte come occlusione, stabile e unica.Tutti i disturbi dell’apparato stomatognatico e regioni limitrofe (testa e collo) sono in qualche modo riconducibili a “malocclusione”. In un organismo vivente tutto è collegato, quindi la conseguenza è lì, a portata di mano e l’apoteosi è inevitabile. La malocclusione diventa responsabile dei più svariati disturbi (posturali, viscerali, cenestesici, psicologici ecc) . Basta agire sull’occlusione per risolvere tutto. Ma l’occlusione è il contatto fra i denti che pertanto vengono contati (104, 112, Lundeen), crescono (168, Peter K.Thomas), sono catalogati (bipodi o tripodi?), protetti (bites), ritoccati ( molaggi selettivi) e complicati e discriminati per poi giungere però, all’improvviso, a non contare quasi niente.
E’ un cambio di paradigma per Kuhn. E’ morto dio per Nietzsche. Accorgersi che dio è morto non significa tuttavia diventare atei. Significa capire che un concetto di cui fino ad oggi non si poteva fare a meno, adesso è semplicemente morto. Una cosa può non essere mai esistita, ma se muore è esistita e, seppur in altra forma, continua ad esistere. Nel medioevo era impossibile non tener conto di dio a proposito di qualsiasi argomento.
Al giorno d’oggi si può fare a meno di parlarne e, in effetti, non se ne parla quasi più. E’ diventato un valore debole ed è stato sostituito da nuovi valori forti per superare il nichilismo che, da solo, è intollerabile. Adesso non esiste anfratto della realtà né istante della nostra vita che possa permettersi di non tener conto del denaro o della tecnologia.
In gnatologia, l’occlusione è morta. Ma nell’odontoiatria quotidiana c’è, va conosciuta e ne vanno rispettate le regole, come ogni buon protesista sa. Ma che cosa ne ha sostituito la centralità e ridimensionato l’influenza? E siccome la gnatologia era occlusione, che cosa rimane della gnatologia?
L’anatomia occlusale bruta e la conseguente posizione della mandibola, è niente (ma proprio niente) in confronto all’apparato gestionale interpretativo che la circonda e la significa. Il quale apparato è plastico e si chiama Sistema Nervoso. Le concezioni che sostengono modelli meccanicistici dominabili e legati alla posizione della mandibola che influenza il collo, e giù il rachide dorsale, il rachide lombare, la posizione del bacino, le gambe e l’appoggio plantare, pur contando ancora alcuni sostenitori, sono obsolete e non hanno niente di scientifico. Il corpo umano non è un insieme di tiranti e il dolore non è soltanto l’allarme per una lesione organica immanente, attuale e localizzabile. La maggior parte dei mal di testa ha origine nervosa centrale: ciò vale anche per le cervico-rachialgie di cui soltanto una parte ha origine nervosa periferica (compressione radicolare) o muscolare (contratture). D’altra parte il mal di testa è una sensazione. Soltanto talvolta è sintomo di un’altra patologia. Un tempo si parlava di dolori “sine materia”.
Della gnatologia resta molto poco di gnatos e molto invece di logos e ormai si trova a combattere contro il fantasma di se stessa. Occorre capire che il primo compito di chi vuole definirsi “gnatologo”, è mettere in guardia il paziente da interventi riabilitativi occlusali invasivi (dall’estrazione di ottavi innocenti, a molaggi selettivi, a interventi protesici o ortodontici) con la sola indicazione di risolvere sensazioni o malesseri che spesso fanno parte del disagio esistenziale o che da esso derivano e sui quali hanno fatto bottino per anni discipline pseudo scientifiche, dalla psicanalisi alle medicine alternative. Per quanto riguarda noi dentisti, i suddetti interventi, oltre a essere costosi, sono irreversibili ( a differenza delle metodiche manipolative o psico-logiche e psico-analitiche che sono pur sempre chiacchiere; se inutili basta interromperle o tacere e prima o poi si dimenticano). Una trentina di anni Tore Hansson mi disse personalmente che qualsiasi intervento occlusale per scopi non direttamente e strettamente dentali, deve essere reversibile (perchè privo di certezza eziologica e pertanto prognosticamente non predicibile). Mi risulta che Okeson ancora oggi lo sostenga. Ce ne siamo dimenticati o semplicemente non lo abbiamo mai saputo?
Teniamo tuttavia presente che nell’ambito della gnatologia permane una patologia che conserva una solida base funzionale e organica in gran parte riconducibile alla posizione della mandibola, ai suoi carichi e a suoi eventuali traumi. Si tratta delle disfunzioni dell’Articolazione Temporo- Mandibolare, che fanno parte a buon diritto di quel che resta della gnatologia e che non vanno sottovalutati. Ma su questo torneremo in seguito.
Ricerca per tag